LO STRABISMO

Per strabismo s’intende la deviazione di uno od entrambi gli occhi dalla loro posizione naturale.
Molto schematicamente si possono identificare deviazioni all’interno (esotropia), all’esterno (exotropia), verso l’alto (ipertropia) o verso il basso (ipotropia).
Lo strabismo congenito è già evidente alla nascita o si manifesta entro il primo anno di vita.
In questi casi è spesso necessario un intervento chirurgico relativamente precoce, seguito dalla correzione con occhiali di un eventuale vizio di refrazione (miopia, astigmatismo, ipermetropia) e/o da una terapia occlusiva (occlusione di varia entità dell’occhio cosiddetto “migliore”, cioè che vede meglio e/o che non era deviato; oppure occlusione alternante di entrambi gli occhi).
Tale terapia occlusiva ha una durata variabile da caso a caso; potendo essere totale (tutta la giornata) inizialmente, per divenire parziale (solo alcune ore al giorno) fino alla completa sospensione.
Nello strabismo congenito il recupero visivo sarà minore rispetto allo strabismo acquisito, cioè che compare dopo il primo anno di vita, a volte in seguito ad una malattia esantematica (morbillo, varicella….), dove spesso, per ottenere il risultato voluto, può bastare correggere con accuratezza tramite occhiali un eventuale vizio di refrazione, eventualmente prescrivendo in aggiunta la terapia occlusiva.
Naturalmente qualora tutto ciò non bastasse, anche qui potrà essere necessario ricorrere alla chirurgia.
Ad ogni modo,in tutte queste forme infantili è in genere indicato intervenire precocemente, perché il bambino, per evitAre di “vedere doppio”, mette in atto un  meccanismo inconscio di difesa, che consiste nel non considerare l’immagine proveniente dall’occhio deviato.
Tale fenomeno è definito “soppressione” ed è prettamente di natura cerebrale.
Così facendo però s’instaura un “ambliopia“, cioè l’occhio diventa “pigro“, per cui se non s’interviene per tempo la funzione visiva non può più essere ricuperata o lo sarà solo parzialmente.

Strabismo paralitico.Il meccanismo della soppressione non può più essere attivato nell’età adulta, per cui il paziente, al contrario del bambino, presenta una fastidiosa visione doppia (diplopia). I muscoli oculari o i nervi che ne controllano l’azione sono danneggiati a causa di  malattie vascolari quali diabete, ipertensione arteriosa, arteriosclerosi; ma anche da tumori cerebrali, traumi o sclerosi multipla.
Temporaneamente è possibile ovviare al disagio causato dalla diplopia montando sugli occhiali lenti prismatiche che spesso purtroppo non sono facilmente tollerate. Nei primi 12 mesi il sistema muscolare di entrambi gli occhi reagisce tentando di compensare l’azione deficitaria del muscolo o dei muscoli colpiti, spesso consentendo di evitare la soluzione chirurgica.
La chirurgia.
La visita ortottica 
consente di programmare il tipo di intervento da eseguire. In anestesia generale s’interviene su uno od entrambi gli occhi e su uno o più muscoli. Sarà possibile rinforzare l’azione di un muscolo accorciandolo (resezione) o indebolirla spostando più indietro la sua inserzione sulla sclera (recessione).
Nel postoperatorio fondamentale sarà la riabilitazione, in pratica una sorta di rieducazione che aiuterà il paziente al recupero sensoriale e quindi ad ottenere, se possibile, una visione binoculare. Verranno programmate una serie di sedute ambulatoriali, accompagnate da esercizi a casa sotto il controllo di una figura professionale fondamentale, l’ortottista.

Strabismo paralitico. Il meccanismo della soppressione non può più essere attivato nell’età adulta, per cui il paziente, al contrario del bambino, presente una fastidiosa visione doppia (diplopia). I muscoli oculari o i nervi che ne controllano l’azione vengono danneggiati a causa di  malattie vascolari quali diabete, ipertensione arteriosa, arteriosclerosi; ma anche da tumori cerebrali, traumi o sclerosi multipla.
Temporaneamente è possibile ovviare al disagio causato dalla diplopia montando sugli occhiali lenti prismatiche che spesso purtroppo non sono facilmente tollerate. Nei primi 12 mesi il sistema muscolare di entrambi gli occhi reagisce tentando di compensare l’azione deficitaria del muscolo o dei muscoli colpiti, spesso consentendo di evitare la soluzione chirurgica.
Solo quando la situazione si sarà sicuramente stabilizzata, quindi non prima di 12 mesi, si potrà, quindi pensare a tale soluzione.
La chirurgia.
Attualmente l’intervento può essere eseguito in anestesia locale, in regime di day hospital, ottenendosi così la collaborazione del paziente. Lo scopo è quello di modificare le suture per correggere modeste ipo o ipercorrezioni intraoperatoriamente. Qualora si sia costretti ad intervenire in anestesia generale ciò non sarà possibile.
Si agisce su uno o entrambi gli occhi e su uno o più muscoli in base al tipo di strabismo paralitico.

Le  principali Malattie degli Occhi:

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Malattie della Cornea